E’ stato pubblicato il libro intitolato “Uso degli emblemi araldici“, guida ragionata all’uso degli stemmi e degli emblemi araldici in genere.
Anche se la repubblica non riconosce la nobiltà, l’araldica è tutelata come ogni altra forma di distinzione personale e familiare (De Cupis, “I diritti della personalità“, in Trattato di diritto civile e commerciale, diretto da Cicu e Messineo, Milano 1961, p. 169).
L’uso che si può fare dell’araldica è molteplice: una volta i nobili usavano gli stemmi sui loro scudi, sulle bandiere, sulle livree, nei sigilli e nella corrispondenza, oggi si può usare lo stemma all’incirca nello stesso modo, infatti oltre che nei modi già citati si può raffigurare lo stemma nei seguenti modi:
sugli inviti
su biglietti da visita, carte intestate, cartoline ed altro
su piatti e su posate
su anelli, gemelli, spille
su cravatte, ascot ed altri indumenti
su sigilli ed ex libris
su mobilia ed argenteria
come pitture murali ed incisioni (nella cappella di famiglia, all’esterno o all’interno di
case e dimore)
su bandiere, vessilli, gonfaloni, guidoni, stendardi, gagliardetti, pennoni, pinsel,
su account digitali (whatsapp, facebook, linkedin, etc).
La seguente guida censisce ben 120 tipi di usi ed ospita 171 foto.
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