Don e Donna

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PARTE I - Sez. IV

STEMMI CON DECRETO

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Registrazione n. 442                  MATTAROCCI                      23 giugno 2015

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Intestatario: Cav. Rag. Giulio Mattarocci

Provenienza: Frosolone (CB)

Residente: Mannheim (Germania)

Arma: troncato: nel 1 d'azzurro, al leone passante d'oro; nel 2 di rosso, al capo d'oro.

Elmo: a cancelli, d'acciaio brunito, di profilo, chiuso, bordato d'oro, con collana e medaglia dello stesso. 

Cercine: di rosso e d'azzurro.

Cimiero: una testa di leone d'oro.

Lambrecchini: d'azzurro, di rosso e d'oro.

Motto: su cartiglio svolazzante azzurro, il motto di nero HUMANITATEM SEMPER AMAVERUNT

Hanno diritto all'uso dello stemma tutti i discendenti legittimi e naturali dell'intestatario e i parenti viventi sino al sesto grado.

 

Mattarocci Giulio nodecoration

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Documenti depositati: autodichiarazione, liberatoria, certificazione stemma Cronista de Arma di Spagna, copia del passaporto.

 

Esegesi 

Lo scudo dell'armigero è diviso in due parti orizzontali, ovvero spaccato o altresì troncato, partizione molto diffusa in Italia, dove era distintivo dei Guelfi. Lo spaccato può anche considerarsi come divisore di due differenti arme, congiunte (o divise) appunto dalla linea orizzontale, similmente al partito che usa la linea verticale.

Gli smalti usati possono ricoprire i significati più vari.

L'azzurro, rappresentato dal Pietrasanta da tratteggi orizzontali, per i francesi è considerato lo smalto più nobile del blasone, tanto da anteporlo ai metalli ed usarlo come sfondo dell'arma reale; usato già dai Franchi, nei tornei si introdusse l'azzurro a rappresentare il firmamento e l'oceano, ossia l'aria e l'acqua.
All'azzurro sono attribuiti i valori della lealta', della fedelta' e della buona reputazione. I guerrieri vollero con essa esprimere con essa la vigilanza, la fortezza, la costanza, l'amor di patria, la vittoria e la fama; i sacerdoti l'amor celeste, la devozione e la santita'; i trovadori la poesia; i principi la nobilta', la ricchezza e pensieri alti e sublimi; i magistrati la giustizia e le fedelta'; le donne la castita' e la verecondia.
In Italia fu più che altro distintivo di parte guelfa.

L'Oro : è il metallo più nobile dei metalli blasonici.
È simbolo del Sole e nei tornei cavallereschi significava ricchezza, amore, onore, e nell'araldica può significare giustizia, carità, umiltà, nobiltà, gloria, prosperità. Fu contrassegno dei Ghibellini e livrea dei Duchi di Lorena.

Il Rosso, rappresenta il fuoco tra gli elementi ed il rubino tra le pietre preziose; simboleggia amore di Dio e del prossimo, verecondia, spargimento di sangue in guerra, desiderio di vendetta, audacia, valor, fortezza, magnanimita', generosita', grandezza, nobilta' cospicua e dominio.

Il Leone: insieme all'aquila è la figura araldica più diffusa e più nobile.
simbolo di valore, forza, coraggio, generosità, protezione e magnanimità.
Il leone fu una delle bandiere dei Galli e dei Franchi, dei Belgi, dei Danesi e dei Borgognoni.
Nel Medioevo i Guelfi portarono i leoni rampanti e i Ghibellini i leoni passanti. Il leone fu anche insegna dei baroni e dei pari.

 

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